Broncoscopia Fluorescenza
Cancro al polmone: la fluorescenza per diagnosi sempre più precoci
Un broncoscopio “speciale” per scovare lesioni tumorali normalmente invisibili.
Osservare le cose sotto la giusta luce, aiuta a comprenderle meglio. Una massima quanto mai vera anche in materia di diagnosi precoce. Parliamo di tumore al polmone e di broncoscopia, una metodica che sembra avere sempre più importanza per scoprire questo tipo di patologia con un certo anticipo.
Il broncoscopio è uno strumento a fibre ottiche che permette al medico di “dare uno sguardo” alle vie aeree del paziente, alla caccia di possibili alterazioni.
Da 3 mesi è in uso a Niguarda una tecnica innovativa, perfezionata in Giappone, che fa uso di un broncoscopio “speciale”. La particolarità sta proprio nella luce che permette la visione: lo strumento, infatti, è dotato di una luce a fluorescenza in grado di individuare tumori molto piccoli che spesso sfuggono all’esame con luce normale o ad altri accertamenti come TAC e lastra toracica. “Il funzionamento– spiega Massimo Torre, Responsabile della Chirurgia Endoscopica del Torace- si basa su una differente colorazione del tumore rispetto al tessuto normale. La mucosa tumorale, infatti, ispessita e riccamente vascolarizzata assorbe la fluorescenza e la riemette in maniera diversa rispetto al tessuto sano. Questo fa sì che all’osservazione la lesione appaia come una macchia facilmente distinguibile”.
Trachea e bronchi, fino alle ramificazioni periferiche, grazie all’uso di broncoscopi di differenti dimensioni l’intero albero delle vie respiratorie può essere “scandagliato”. Pochissimi centri in Italia dispongono di questa tecnica tanto innovativa quanto importante: il cancro al polmone, infatti, è una patologia subdola, per cui le diagnosi precoci sono spesso occasionali; sintomi come tosse, febbre o presenza di sangue nell’espettorato sono purtroppo poco indicativi e quando compaiono, molto spesso la malattia è già conclamata.
“Il broncoscopio a fluorescenza– spiega Serena Conforti, medico reparto di chirurgia endoscopica del torace, “reduce” da uno stage sull’utilizzo della metodica- oltre ad evidenziare piccole lesioni sospette, su cui andare a fare una biopsia per accertarne la natura, permette di circoscrivere con massima precisione la zona da operare. Un vantaggio non da poco visto che l’asportazione di masse ancora piccole eseguita con radicalità assicura una percentuale di guarigione vicina al 100%”.
La broncoscopia a fluorescenza viene eseguito in anestesia locale ed è facile intuire che se utilizzata come esame di screening su pazienti ad elevato rischio come i forti fumatori porterebbe a salvare molte vite in più. “L’intenzione– commenta Torre- è quella di utilizzare a scopo preventivo questa tecnica andando a completare l’offerta diagnostica-terapeutica del nostro Centro, garantendo al paziente un approccio a 360°”.
Tratto da Niguarda News